10 cose da fare a Catania
1- Etna - Patrimonio Unesco
Dichiarato nel giugno 2013 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco per il suo valore scientifico, geologico e culturale, il Monte Etna, con i suoi 3329 s.l.m., è il vulcano attivo più alto d’Europa. La sua attività vulcanica millenaria e le sue infuocate colate laviche, sono da sempre motivo di interesse per gli scienziati, escursionisti e per i visitatori provenienti da tutto il mondo. Escursioni lungo i sentieri, in un continuo susseguirsi di paesaggi che combinano tra loro boschi, colate laviche secolari, grotte e fumarole attive, rendono l’Etna una straordinaria oasi naturale.
2- Chiesa della Badia di Sant'Agata
Considerata il capolavoro dell’architetto Giovanni Battista Vaccarini, la Chiesa della Badia di Sant’Agata, fu costruita sulle rovine della precedente chiesa andata distrutta dopo il terremoto che colpì la città di Catania nel 1693. La chiesa che sorge lungo il lato nord del Duomo, affacciata su Via Vittorio Emanuele II, è piena espressione del tipico stile barocco siciliano. La sua splendida facciata e l’imponente cupola ottagonale, sono i simboli di questo imponente edificio. Adiacente alla Chiesa della Badia di Sant’Agata troverete il convento delle monache, che, insieme con la chiesa, forma un grande complesso.
3- Piazza Duomo
Manifestazione del barocco antico della città di Catania, Piazza del Duomo è situata nel cuore storico e artistico della città ed è il punto da cui ha origine la via Etnea. Porta Uzeda (1696), il Duomo (1739), la Cattedrale (1767), la Fontana dell’Amenano ed il Palazzo del Municipio (1741) sono tutte creazioni di Vaccarini e fanno da contorno a quello che viene considerato il simbolo della città, la fontana dell’Elefantino. Collocato sopra il basamento della fontana, “u Liotru” rivolto verso il duomo, è il nero elefante di lava risalente all’epoca romana che porta sulla schiena un obelisco egizio.
4- Palazzo Biscari
Costruito dalla famiglia Paternò Castello tra il 1707 e il 1763, insieme all’architetto barocco Alonzo di Benedetto, il Palazzo Biscari è il palazzo più importante di Catania. L’arredamento interno è riccamente decorato in stile rococò, le cornici delle finestre ornate sulla facciata esterna furono invece progettate dallo scultore Antonino Amato da Messina. Successivamente Ignazio Biscari, il nipote del costruttore, ampliò il palazzo per ottenere più spazio per le sue collezioni di dipinti, vasi, monete e molti altri oggetti d’antiquariato. Johann Wolfgang Goethe, ricevuto dal principe Biscari nel 1787 , riferì poi in dettaglio nei suoi scritti della magnificenza delle collezioni e del palazzo.
5- Monastero dei Benedettini e Chiesa di San Nicolò all'Arena
Inserito dall’UNESCO nella lista come Patrimonio dell’Umanità, il Monastero dei Benedettini – San Nicolò l’Arena, ritenuto per la sua grandezza secondo in Europa solo a quello portoghese di Mafra, è un gioiello del tardo barocco siciliano. La costruzione iniziò nel 1558 grazie al Duca di Medinaceli che ne fece la dimora per 52 monaci, provenienti gran parte dalla nobiltà, che conferirono alla struttura un ruolo di rilievo e prestigio culturale fino a quando vi abitarono, nel 1866. Tre anni dopo, il monastero fu assegnato al Comune e ospitò una caserma militare e vari istituti, ed ebbe così inizio un lungo periodo di devastazione e di abbandono. Questa vicenda prosegue fino ai nostri giorni, quando grazie soprattutto all’intervento di recupero operato dall’Arch. De Carlo e dell’Ufficio Tecnico d’Ateneo l’ex plesso monastico, è stato riconosciuto dalla Regione Siciliana quale Opera di Architettura Contemporanea e dal 1977 è sede della Facoltà di Lettere e Filosofia.
Dal 2010 inoltre, l’Associazione Officine Culturali ne cura la valorizzazione attraverso molteplici iniziative pubbliche: tour guidati, laboratori per bambini e adulti, eventi culturali e di svago.
6- Teatro Massimo Bellini
Costruito su progetto dell’architetto milanese Carlo Sada, il Teatro fu inaugurato la sera del 31 maggio 1890 con l’opera Norma del compositore catanese Vincenzo Bellini. L’interno è caratterizzato da una grande sala, dall’acustica eccellente, con quattro ordini di palchi e la galleria. Gli affreschi del soffitto con immagini di Bellini e delle sue maggiori opere, Norma, La sonnambula, I puritani e Il pirata sono di Ernesto Bellandi. Il sipario invece è opera del pittore catanese Giuseppe Sciuti e raffigura la Vittoria dei catanesi sui libici. Al Bellini hanno cantato i maggiori artisti lirici, tra i quali Toti Dal Monte, Maria Caniglia, Magda Olivero, Ferruccio Tagliavini, Beniamino Gigli, Tito Schipa, Ebe Stignani, la divina Maria Callas, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Renata Scotto, Montserrat Caballé. Nella sua sala di 1200 posti si svolgono ogni anno una stagione d’opera, con sette turni di abbonamento, ed una stagione sinfonica e da camera, con due turni di abbonamento.
7- Terme Achilliane
Complesso termale di età romana nascosto sotto Piazza Duomo, le Terme Achilliane sono un meraviglioso sito sotterraneo di enorme importanza storica e culturale per la città di Catania. Poche le informazioni sulle loro origini se non alcuni studi che dimostrano che le terme esistevano già nel IV Secolo, sotto il controllo della Roma Imperiale. Le Terme Achilliane sono accessibili attraverso una breve strettoia posta sul lato destro della facciata della Cattedrale di Catania e prendono il nome da un’antica iscrizione in lingua greca presente su una lastra di marmo della metà del V secolo d.C. attualmente esposta presso il Museo Civico di Castello Ursino. Questo, come gli altri siti storici della città di Catania, hanno dovuto fare i conti con i terribili eventi naturali verificatisi nella seconda metà del 1600 che misero in ginocchio tutta la Sicilia orientale. La devastante eruzione lavica del 1669, e il seguente terremoto del 1693 ricoprirono totalmente l’area delle terme, che fu successivamente bonificata nel Settecento per volontà di Ignazio Paternò Castello, principe di Biscari.
8- Teatro Greco Romano
Costruito sopra una struttura preesistente di età greca, facente parte dell’antica acropoli di Catania e risalente al II sec. d. C., il Teatro Greco Romano si trova incastonato tra Via Teatro Greco e Via Vittorio Emanuele.
Diverse le trasformazioni che nel tempo hanno caratterizzato questa importante struttura: nel 1908, il teatro, che poteva ospitare circa 7.000 spettatori, per volere del Conte Ruggero fu spogliato dai marmi e della pietre che lo componevano per favorire la costruzione della Cattedrale di San’Agata; le successive eruzioni vulcani e i terremoti ci lasciano tutt’ora visibili l’orchestra, la cavea e alcune parti della scena.
I reperti recuperati durante gli scavi del XVII secolo sono custoditi all’interno del Museo Comunale.
9- La Pescheria
Nel descrivere i luoghi più rappresentativi di Catania, la Pescheria (Piscarìa in lingua siciliana), rappresenta sicuramente quello che meglio racchiude lo spirito, la storia e il folclore della città.
Il mercato ittico si trova proprio dietro la Piazza del Duomo e si estende dalla Porta di Carlo V fino alla Piazza Alonzo di Benedetto e Piazza Pardo, centro storico della città.
Turisti da ogni parte del mondo, cittadini, curiosi, sono tantissime le persone che ogni giorno vengono catturate da questo susseguirsi di voci e rumori. Banchi del pesce, bancarelle di frutta, prodotti tipici, la città di Catania vive nel suo mercato.
10- Castello Ursino
In piazza Federico II di Svevia sorge il Castello Ursino, una roccaforte costruita dallo stesso Federico II tra il 1239 e il 1250 sulle fondamenta di una fortezza normanna.
Inizialmente circondato dal mare, vide allontanarsi la linea costiera dopo l’eruzione dell’Etna del 1669, il Castello Ursino ha una pianta quadrata, con quattro ali raggruppate intorno ad un cortile interno. Il Castello Ursino giocò un ruolo particolare sia durante i Vespri Siciliani, quando il parlamento siciliano tenne la seduta nel castello; sia quando venne eletto Federico II. Successivamente, invece, fu utilizzato principalmente come prigione. Oggi il Castello Ursino ospita il museo civico, dove sono esposti i reperti locali, sculture, porcellane, armi e dipinti di scuola siciliana. Particolarmente degno di nota è una rappresentazione ellenistica in rilievo di Polifemo accecato da Ulisse.